Shaama Sandooyea è una giovane biologa marina e attivista alle Mauritius. È stata la prima a partecipare allo sciopero per il clima sott’acqua.
Co-fondatrice di Fridays for Future Mauritius ora si trova in una spedizione su una delle navi di Greenpeace per conoscere la biodiversità delle “praterie” di piante acquatiche che si trovano nel mezzo dell’Oceano Indiano.
Le praterie subacquee catturano 35 volte più velocemente i gas serra rispetto alle foreste pluviali tropicali e sono la casa per una vasta biodiversità.
Shaama ha scelto di scioperare sott’acqua appunto per questo: “Manca il messaggio che il più importante serbatoio di carbonio del pianeta è l’oceano.”
È importante mandare questo messaggio perché proteggere le praterie marine significa proteggere il 10% della capacità dell’oceano di immagazzinare la CO2. È un serbatoio enorme che però è minacciato da molti fattori.
Qui stiamo già vivendo con i problemi causati dai cambiamenti climatici:
- Sbiancamento dei coralli con conseguenze sule fonti di cibo;
- Riscaldamento dell’oceano indiano;
- Problemi con il reperimento dell’acqua dolce;
- Problemi per i raccolti e il pescato locale.
Inoltre, Shaama ha vissuto in prima persona il disastro dell’anno scorso della dispersione del petrolio a causa della perdita della nave cisterna alle Mauritius. Che ha e sta ancora causando gravi perdite sia per i locali che per la biodiversità.
“Il profitto non dovrebbe andare prima delle persone, l’economia non dovrebbe andare prima dell’ambiente perché questo è il pianeta e il pianeta significa vita”