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3 anni agoon
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ener2crowdDa un report di una ONG emerge un dato allarmante per la situazione dell’inquinamento atmosferico delle città italiane, con maggiori costi a carico del cittadino e aumento di morti premature.
E’ uscito il report della Ong EPHA (Alleanza Europea per la salute pubblica) che ha quantificato il costo procapite per cittadino causato da biossido di azoto, ozono e particolato, i tre inquinanti più pericolosi per la nostra salute. Le variabili prese in esame sono la morte prematura, le giornate lavorative perse, cure mediche e altre spese sanitarie.
Ciò che è emerso dalla analisi è che, purtroppo, nella top ten delle città europee nelle quali il costo è più elevato 5 posizioni sono occupate da centri abitati italiani. Se infatti la media nostrana si assesta sui 1.535 euro a testa all’anno, che risulta essere sensibilmente più alta della media del campione preso in esame dallo studio (432 città europee, 1.276 euro pro capite), la situazione si fa più allarmante se prendiamo in esame le singole metropoli.
In questo senso, Milano è la città italiana con i costi più alti (2.800 euro all’anno) e occupa la seconda posizione in Europa dietro solo a Bucarest con 3000 euro annui. Sempre in Italia, troviamo Padova in terza posizione con 2500 euro, Venezia (sesta con 2106 euro), Brescia (settima con lo stesso costo della città lagunare) e Torino (non con circa 2.100 euro). Uscendo dalla classifica europea e rimanendo sul nostro territorio le altre città che hanno un costo procapite più alto sono Parma, Verona, Bergamo, Cremona e Pavia con 1800 euro circa.
A livello continentale rispetto al 2018 si nota anche un costo medio in aumento rispetto al 2018 (1095 euro) con i cittadini europei che oggi pagano annualmente 1276 euro per l’inquinamento. Oltre a quelle italiane, le città maggiormente “costose” in questi termini sono le capitali dell’Europa dell’Est, su tutte Varsavia, Bratislava e Sofia. Quella in cui l’inquinamento ha un impatto economico più basso invece è Santa Cruz de Tenerife nell’arcipelago delle Canarie con 382 euro annui.
Dai dati emersi dal report si evidenzia che il costo procapite per inquinamento atmosferico risulta essere più alto nei centri in cui la densità di popolazione è maggiore. Un’evidenza supportata anche dalle rilevazioni dell’Agenzia Europea dell’Ambiente che ha dichiarato l’inquinamento come primo fattore di morti premature in Europa (400 mila all’anno), con i trasporti che rappresentano la causa più impattante, con costi per l’inquinamento che nel 2016 si aggiravano tra i 60 e gli 80 miliardi solo per l’UE. Un dato che trova conferma anche negli allarmi lanciati dall’OMS che sottolineano come la maggior parte delle città non rispettano gli standard di aria pulita stabiliti.
Costo procapite per inquinamento atmosferico in UE
In questo senso, emerge dalle conclusioni dello studio EPHA come siano ormai necessarie misure perentorie per stimolare e implementare in maniera definitiva la mobilità elettrica e una transizione verso la sostenibilità che possa abbassare la quota di costo procapite ma soprattutto il numero delle vittime. Per comprendere maggiormente l’impatto del trasporto sulla nostra salute e la nostra economia, basti pensare che un aumento dell’1% di vetture in circolazione in una città alza il costo dell’inquinamento dello 0,5%.
Diventa quindi essenziale investire i fondi dedicati che l’Unione Europea sta mettendo a disposizione per la transizione energetica per rendere le nostre città più green, promuovendo progetti sostenibili che possano portare in via definitiva all’abbandono dei vecchi paradigmi produttivi e industriali, abbracciando una nuova visione per una vita in armonia con l’ambiente che ci circonda.