Connect with us

Climate Change

L’educazione femminile per combattere il cambiamento climatico

Gaia Simonetti

Published

on

educazione femminile

Investire nell’educazione e nell’empowerment femminile può portare a vari effetti a catena che risultano in una riduzione delle emissioni di gas serra e di conseguenza può essere uno dei fattori su cui contare per la lotta al cambiamento climatico.

Sono molti gli studi che fanno emergere queste potenzialità: si parla di una riduzione di emissioni pari a circa 119,2 miliardi di tonnellate di co2.

Sono tre le principali azioni che potrebbero permettere questa riduzione:

  • Empowerment femminile nel mondo del lavoro
  • Pianificazione familiare
  • Educazione di bambine e ragazze

 

EMPOWERMENT FEMMINILE NEL MONDO DEL LAVORO

Oltre a promuovere un empowerment femminile per creare impatti molto importanti a livello di parità di genere e a livello sociale, questa azione potrebbe essere anche funzionale alla lotta alla crisi climatica.

Gli investimenti dovrebbero concentrarsi sul dare gli strumenti alle donne per l’istruzione di alto livello e l’ingresso nel mondo del lavoro, sia in paesi in via di sviluppo che nei paesi sviluppati.

Impatto atteso? Quando le donne guadagnano di più, reinvestono il 90% del denaro in educazione, salute e nutrizione per le famiglie e comunità, rispetto al 30-40% degli uomini.

 

educazione femminile

 

PIANIFICAZIONE FAMILIARE

Ogni anno, nei paesi in via di sviluppo, si verificano 74 milioni di gravidanze non intenzionali. Anche nei paesi ad alto reddito, come gli USA, il 45% delle gravidanze non è intenzionale.

Queste gravidanze non intenzionali sono la conseguenza per lo più dello scarso accesso alla contraccezione e della scarsa educazione sessuale.

Sono 214 milioni le donne, nei paesi in via di sviluppo, che hanno espresso il desiderio di avere possibilità di scegliere se e quando entrare in gravidanza. Assicurare questo diritto alla pianificazione familiare volontaria è necessario per aiutare il raggiungimento di diversi obiettivi SDG (Sustainable Development Goals).

La pianificazione familiare volontaria avrebbe un enorme effetto positivo su salute, benessere, ricchezza, emissioni, ma soprattutto sulle aspettative di vita delle donne e dei bambini.

In che modo può impattare a livello di riduzione di emissioni?

Per la prima volta, nel 2014, IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha incluso nel suo report la necessità di includere i servizi sanitari legati alla riproduzione tra le soluzioni per evitare ulteriori emissioni di gas serra. Sottolineando come la crescita della popolazione sia un’importante variabile nella concentrazione dei gas serra.

Ogni singola persona consuma risorse e produce emissioni nel corso della sua vita, anche se gli effetti sono diversi tra coloro che vivono negli usa rispetto a coloro che vivono in Uzbekistan.

Per finanziare l’accesso ai servizi di riproduzione e pianificazione familiare sarebbero necessari 53 milioni di dollari di investimenti internazionali per poter garantire: supporto ad una contraccezione a prezzi abbordabili, educazione su sesso e riproduzione, vicinanza ai centri medici, gli atteggiamenti ostili di alcune figure professionali, etc.

 

educazione femminile

 

EDUCAZIONE RAGAZZE

Le donne con più anni di formazione hanno un minor numero di bambini (e più sani) e gestiscono attivamente la loro salute riproduttiva. Sempre in un ottica di miglioramento della qualità di vita (con conseguente riduzione delle emissioni), puntare sull’educazione femminile permetterebbe di contribuire al contenimento dell’aumento della popolazione mondiale.

Uno studio pubblicato da Science ha dichiarato che se tutte le nazioni raggiungessero un tasso d’iscrizione del 100% delle ragazze nella scuola primaria e secondaria, entro il 2050 ci sarebbero 843 milioni di persone in meno in tutto il mondo.

A 62 milioni di ragazze è negato il diritto di frequentare la scuola. La situazione è più pesante nelle scuole secondarie. In asia del sud, meno della metà delle ragazze sono iscritte alla scuola secondaria. In africa sub-sahariana meno di una ragazza su tre frequenta la scuola secondaria, e mentre il 75% di tutte le ragazze iniziano la scuola, solo l’8% finisce gli studi secondari (dati 2016).

Oggi sono stanziati circa 13 miliardi di dollari l’anno di aiuti internazionali per progetti di educazione nel mondo. Ma risultati consistenti possono essere ottenuti con un investimento annuo di 39 miliardi di dollari in paesi a medio basso reddito.

“La differenza tra una donna con nessun anno di scuola e una con 12 anni di scolarità è di quasi quattro o cinque figli per donna” (Bookings Institution).

 

educazione femminile

Facebook

Da non perdere

Tag

Copyright © 2019 Ener2Crowd | info@ener2crowd.com | Tel +39 351 8812284 | WEB + GRAPHIC DESIGN by Why Not Communication