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2 anni agoon
ID.EIGHT è una startup che crea e produce sneakers ecosostenibili. Le scarpe sono realizzate con scarti dell’industria alimentare e materiali di riciclo.
L’obiettivo è lanciare sul mercato una calzatura a basso impatto ambientale, made in Italy, realizzata con materiali innovativi ed ecosostenibili, unisex, con un design ricercato che richiami agli anni ‘90. Le scarpe sono realizzate in Italia con materiali a basso impatto ambientale provenienti da scarti dell’industria alimentare come bucce di mela, raspi e semi d’uva, foglie di ananas, cotone e poliestere riciclati.
L’idea nasce da un ragazzo Coreano, Dong Seon Lee, laureato in moda, e una ragazza italiana, Giulina Borzillo, con un master in Polimoda a Firenze. Insieme hanno dato vita ad una collezione di sneakers dal design ricercato e allo stesso tempo sostenibili ed etiche. ⠀
Noi li abbiamo incontrati e intervistati per voi! Ecco la loro storia.
Siamo Giuliana e Dong, coppia nel lavoro e nella vita! Dong è lo stilista ed è l’anima creativa del brand: a lui dobbiamo il disegno e la progettazione tecnica delle sneaker e anche la quasi totalità dei contenuti grafici e fotografici che le presentano e le mostrano in tutti i loro lati sui social.
Io, Giuliana, sono la brand manager e mi occupo di coordinare le attività necessarie allo sviluppo e al lancio del prodotto: analisi di mercato, ricerca dei fornitori e dei partner commerciali, strategie di marketing.
Abbiamo entrambi studiato e lavorato a lungo nel mondo delle calzature prima di conoscerci e cominciare insieme il progetto ID.EIGHT.
Confrontando le nostre esperienze, entrambi abbiamo concordato sul fatto che nell’industria della moda attuale c’è un grave problema di spreco e sovrapproduzione. Abbiamo deciso di dare il buon esempio e di portare in Italia una linea di sneaker sostenibili di tendenza e giovanili, per dimostrare che si può e si deve fare impresa e creare moda pensando al futuro del pianeta.
Gli scarti che utilizziamo sono il risultato della raccolta o della lavorazione di uva, mele e ananas e vengono processati da aziende sostenibili nate appositamente per lo sviluppo e la commercializzazione di ogni singolo materiale, dopo un brevetto ottenuto in seguito a ricerche ed esperimenti condotti in laboratori universitari o indipendenti.
Nello specifico Vegea nasce dal recupero delle vinacce avanzate dalla pigiatura dell’uva nelle aziende vinicole toscane, Apple-skin usa bucce, semi e torsoli di mele provenienti da aziende produttrici di succhi e marmellate in Sud-Tirolo, infine Piñatex è l’unico materiale esotico, essendo ricavato dalle foglie delle piante di ananas, coltivazione tipica delle Filippine.
Il processo di trasformazione dei tre sottoprodotti è simile: la prima fase consiste nell’essiccazione al sole o in forni speciali, per fare in modo che gli scarti organici si conservino a lungo; successivamente si passa alla polimerizzazione, che estrae dalla lignina e dalla cellulosa delle catene di polimeri abbastanza lunghe da formare una sostanza resinosa; il composto così ottenuto viene spalmato su un supporto di cotone.
Il vantaggio ambientale sta nella possibilità di riutilizzare risorse già esistenti e soprattutto nell’origine vegetale e rinnovabile delle materie prime, che permettono di sganciarsi in buona parte dai derivati dell’industria petrolifera.
Utilizziamo anche lycra e mesh per inserti sulla tomaia, realizzati in plastica riciclata, e tutte le altre componenti come la suola, i lacci e le etichette sono anch’essi realizzati in materiali riciclati.
La produzione è in un piccolo calzaturificio a conduzione familiare nelle Marche, che ci spedisce la produzione che a nostra volta spediamo ai clienti tramite il nostro magazzino di Firenze.
Utilizziamo un corriere che sta costantemente implementando le misure mirate a garantire che tutte le sue operazioni di consegna siano ecologiche tramite la riduzione delle emissioni, il trattamento ed utilizzo delle risorse in modo responsabile, la raccolta differenziata dei rifiuti.
Il packaging stesso è pensato come uno strumento per incidere positivamente sull’ambiente: la scatola è realizzata in carta riciclata e al suo interno il cliente troverà una “bomba di semi”, una pallina di terra e semi di fiori ricoperta di argilla da piantare in un vaso o da lanciare in un giardino della propria città per attrarre le api, un piccolo gesto per contribuire alla creazione di una biodiversità più favorevole alla vita di queste ultime.
L’idea è stata quella di creare un prodotto che fosse il meno impattante possibile sotto ogni punto di vista: materiali, produzione, spedizione, packaging, smaltimento; e con cui riuscire a trasmettere i valori della moda sostenibile e del Made in Italy.
Cos’hanno di speciale? Abbiamo lavorato al massimo affinché non fossero un compromesso tra sostenibilità e design: sono entrambe le cose.
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